I
conti di Bavone, dai quali il comune prende
il nome, erano probabilmente un ramo della nobile famiglia dei
Maltraversi e nell’alto Medio Evo avevano nella località
un castello e vasti possessi.
Sul Monte Gemmola sorgeva un piccolo convento ove si rinchiuse e morì
nel 1226 Beatrice, figlia del marchese
Azzo VI d’Este, oggi venerata come beata.
A Calaone nacque la gentil Sabina, poetessa
latina del I secolo dopo Cristo, ricordata da Marziale
e vi ebbe i natali anche G.B. Maganza, detto
Magagnò (1509-1589) singolare figura
di pittore e di poeta.
Sul mone di Calaone sorgeva un fortilizio, rifugio dei marchesi d’Este,
distrutto dal loro acerrimo nemico Ezzelino da
Romano nel 1256.
L’attuale canonica di Valle San Giorgio fu in origine casa di campagna
del grande giurista Marco Mantova-Benavides
(sec. XVI).
Tra il 1629 e il 1631 la zona conobbe la peste.
È il terzo comune, dopo Vo’ e Rovolon, della regione euganea per
superficie, con 2.444 Ha, dei quali solo il 21,8% giace in pianura, mentre
ben il 78,2% forma la superficie propriamente collinare.
Il territorio è diviso in due parti dalla piccola striscia piana
che da Piombà si spinge ai piedi di Valle di sotto, percorsa dallo
scolo Molina.
Nel 1777 a Valle San Giorgio Giacomo Casanova
fece visita all’arciprete Antonio Maria Gozzi,
verso cui egli conservava una devota gratitudine, ricordando l’avviamento
avuto negli studi quando, immaturo scolaro dell’Università di Padova,
aveva alloggiato in casa di lui [Bruno Brunelli,
1955]
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