L’abitato
sorge lungo il canale che, scavato nei primi anni del XIII secolo ad unire
il Frassine col Bacchiglione, fu tradizionale e frequentata via percorsa
da passeggeri e merci, specie al tempo della Repubblica Veneta.
Già nel 1210 vi esisteva un mulino, proprietà dei Carraresi,
e nel 1239 vi cominciò la sua attività una cartiera, la
seconda d’Italia in ordine di tempo, ad opera di
Pace di Fabriano; essa aveva il monopolio della lavorazione della
carta in tutto il padovano e continuò la sua attività fino
al XVIII secolo.
Sul piccolo colle di Sant’Elena sorge la Villa
Selvatico, costruita alla fine del XVI secolo; appena fuori dall’abitato
trovasi la villa del Catajo, costruita dal
1570 al 1572, passata ai duchi di Modena-Este
ai primi dell’800, i quali ne fecero un riposante luogo di villeggiatura;
la villa venne poi in possesso dell’arciduca Ferdinando,
erede al trono imperiale d’Austria-Ungheria, che la frequentò fino
al 1913, l’anno prima di essere ucciso a Serajevo.
Nel 1919 (o 1921) da Battaglia si staccò la frazione di San Pietro
Montagnon, eretta in comune e che nel 1934 assunse il nome di Montegrotto
Terme.
È il comune più piccolo della regione, con soli 628 ettari
di superficie territoriale, due terzi dei quali si trovano in pianura,
mentre la parte collinare comprende i dossi dei monti Ceva e Spinefrasse.
Stazione di cura e soggiorno ufficialmente riconosciuta dal 1957.
Da tempo è richiesto l’ampliamento sui territori dei Comuni di
Galzignano, Arquà Petrarca e parte di Monselice [note 1973].
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– Callegari, Adolfo, Guida dei Colli
Euganei (1931, 1963, 1973)
– Michieli, Iginio, I Colli Euganei
(1966, Soc. Coop. Tip. Padova) |