euganeinews
in rete dal 1996

Battaglia.jpg (36656 byte)

Battaglia Terme
Superficie Territoriale
Ha 628
Altitudine sul livello
del mare
Collina
Ha 213 Massima
m.
256
Boschi
Ha 167 Minima
"
6

Back

Volo
Storia Panorama Alberghi e Pensioni Economia La gente 15 km. da Padova Prevalente
"
8–90
Popolazione Residente (battagliensi)
del centro principale
"
11
1871
1951
1961

Battaglia Terme

3.690

3.476

4.123

6–255
(con Montegrotto Terme)

Battaglia Terme

2.598

3.552

11

Cà Grimani

133

96

8

Cataio

22

20

13

Rivella

123

72

13

Istituto Maria Ausiliatrice

23

18

7
Case sparse
577
365
Maschi Femmine Maschi Femmine
1.715 1.761 1.978 2.145
Popolazione Residente Attiva in %
Agricoltura
14
5
Industria
54
59
Altre attività
32
36
Totale attiva sulla residente
38
39

L’abitato sorge lungo il canale che, scavato nei primi anni del XIII secolo ad unire il Frassine col Bacchiglione, fu tradizionale e frequentata via percorsa da passeggeri e merci, specie al tempo della Repubblica Veneta.
Già nel 1210 vi esisteva un mulino, proprietà dei Carraresi, e nel 1239 vi cominciò la sua attività una cartiera, la seconda d’Italia in ordine di tempo, ad opera di Pace di Fabriano; essa aveva il monopolio della lavorazione della carta in tutto il padovano e continuò la sua attività fino al XVIII secolo.

Sul piccolo colle di Sant’Elena sorge la Villa Selvatico, costruita alla fine del XVI secolo; appena fuori dall’abitato trovasi la villa del Catajo, costruita dal 1570 al 1572, passata ai duchi di Modena-Este ai primi dell’800, i quali ne fecero un riposante luogo di villeggiatura; la villa venne poi in possesso dell’arciduca Ferdinando, erede al trono imperiale d’Austria-Ungheria, che la frequentò fino al 1913, l’anno prima di essere ucciso a Serajevo.
Nel 1919 (o 1921) da Battaglia si staccò la frazione di San Pietro Montagnon, eretta in comune e che nel 1934 assunse il nome di Montegrotto Terme.
È il comune più piccolo della regione, con soli 628 ettari di superficie territoriale, due terzi dei quali si trovano in pianura, mentre la parte collinare comprende i dossi dei monti Ceva e Spinefrasse.

Stazione di cura e soggiorno ufficialmente riconosciuta dal 1957.
Da tempo è richiesto l’ampliamento sui territori dei Comuni di Galzignano, Arquà Petrarca e parte di Monselice [note 1973].

Torna su
Callegari, Adolfo, Guida dei Colli Euganei (1931, 1963, 1973)
Michieli, Iginio, I Colli Euganei (1966, Soc. Coop. Tip. Padova)