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Nel Medioevo, a metà costa del Monte Venda sorgeva un castello dei Transalgardi detto di Piè di Venda, distrutto nel 1312 dagli Scaligeri. Primo ad insediarsi su cima Venda sarebbe stato Adamo da Torreglia monaco di Santa Giustina nel 1159. Alcuni altri eremiti ai primi del sec. XIII vi salirono, seguiti dall'ex abate di S. Giustina Stefano in compagnia di frate Alberico. Questi due ingrandirono il piccolo oratorio e alla chiesa dettero il nome di S. Giovanni Battista. Morti nel 1231, furono beatificati.
Il monastero che essi avevano costruito venne aggregato a quello di monte Oliveto e fu favorito singolarmente dai Carraresi che ne divennero padroni. Per ordine della Repubblica Veneta fu sgomberato nell'anno 1767. Cadde quindi in rovina e oggi non ne restano che alcune muraglie e il tronco del campanile.
Le rovine sono state oggetto di opere di conservazione e consolidamento nel 1952, per volere del Presidente della Repubblica, on. Antonio Segni, allora Ministro della P.I..

«Quando el Venda fa pan [è annuvolato]
se no piove ancò, piove doman»

– Eremo di Rua

La carraia della salita per Monte Rua è stata costruita da Jacopo Piragrasso nel '500.
Dal 14 aprile 1937, è stata resa percorribile in automobile, in occasione del quarto centenario, solennemente celebrato, della costruzione dell'Eremo nella forma e nelle dimensioni attuali.
Un cancello posto a quota 350, impedisce alle automobili di avvicinarsi all'alta recinzione: si può continuare a piedi.